Vive a Lugano e lavora come maestra di integrazione e lingua italiana presso l’Istituto scolastico comunale di Lugano.
E’ un’appassionata lettrice e “Due vite un solo ballo” è il suo primo romanzo.
Il suo romanzo ha una dote particolare, oltre a parlare di tango e della sua magia, mette al centro la letteratura ed il potere immaginifico che i libri hanno sulla vita delle persone.
Nato nel 1938 a Lurengo (Quinto) dopo gli studi magistrali e alcuni anni di insegnamento in scuole elementari e Maggiori del suo comune, si è laureato in lettere all’Università di Friborgo, sotto la guida di Padre Giovanni Pozzi e di Mme Gahli Kahil, con una tesi sul Trattato d’Architettura di Sebastiano Serlio. In seguito ha insegnato italiano (all’inizio anche francese) nei vari ordini di scuola del Canton Ticino, concludendo la sua attività nel 1999 come docente di didattica dell’italiano presso la scuola Magistrale cantonale postliceale di Locarno. In quell’ambito, nel 1997, ha pubblicato una grammatica per l’insegnamento della lingua italiana nella Scuola Elementare assai innovativa, oltre a vari testi di carattere pedagogico-didattico.
Ora, da pensionato, abita a Losone, e divide il suo tempo fra interessi letterari ed artistici, i quali trovano uno sbocco nei corsi tenuti a casa sua, dove volentieri vengono abbinate letteratura e storia dell’Arte. Fra gli ultimi, un corso su Arte e letteratura (femminile) del ‘500, sul Barocco (storico e “contemporaneo”), un corso Dal Bauhaus al Monte Verità e l’ultimo su Arte in Ticino.
Fin da giocane ha scritto poesie in italiano, ma il dialetto (quello di Quinto, sua lingua madre), pur avendolo sempre parlato, l’ha scoperto come forma di scrittura solo nel 1999 favorito dall’esito del concorso “Gh’è scià l domila”, organizzato dalla Rete 2 della RSI e dal quotidiano “Il Corriere del Ticino”, dove aveva ottenuto il terzo premio. Seguiva, l’anno dopo, a Como, il primo premio al concorso Quel cuzzin di un Volta, con la poesia U nastru cu gira. In seguito, nelle sue pubblicazioni poetiche accomunerà volentieri testi in lingua e testi in dialetto.
Breve bibliografia
1986: Il Trattato d’architettura di Sebastiano Serlio (Locarno, Tipografia Stazione), con particolare riferimento alla terminologia e alla lingua (influsso bembesco);
1997: La Grammatica (per il secondo ciclo della scuola elementare, 3 volumi, Bellinzona, arti grafiche Salvioni);
2008: Poesie (Locarno, Armando Dadò) Contiene la poesia Tarnabucolo, la quale aveva vinto il Premio Legnano (sezione dialetti) nel 2000 e la poesia Accumulazione, vincitrice dello stesso Premio (Sezione Lingua Italiana) nel 2005;
Il volumetto è risultato finalista, nel 2009, al concorso di poesia “Mario Luzi” di Roma.
2011: Tracce, corrispondenza poetica con la scrittrice Claudine Giovannoni (Balerna, ed Ulivo);
2012: Poesie sulla tavolozza (Locarno, Armando Dadò), con illustrazioni di Gianni Poretti;
2015: Affetti su carta (Balerna, ed. Ulivo)
2016: Essenza di donna (Lugano, Alla chiara fonte)
Cosa lega la Russia alla Svizzera? Soltanto interessi economici e turistici? La Russia guarda al nostro Paese solo come una ricca e sicura piazza finanziaria per proteggere i capitali? Karolina Frankov, scrittrice russa che vive in Ticino, racconta una storia completamente diversa. Cinque ragazze russe, ognuna con una situazione critica completamente diversa, si conoscono e si trovano, per destino e per volontà, si conoscono e condividono un progetto: creare un gruppo di balletto che le porti lontano dai problemi che le bloccano. Il destino vuole che arrivino in Ticino con il loro progetto. Incontriamo Olga Korotkikh, autrice del romanzo sotto lo pseudonimo di Karolina Frankov, che, mentre ci racconta la storia delle cinque ragazze che animano il romanzo “II Paese degli orfani”, annuncerà anche la continuazione delle loro avventure che si svolgerà interamente a Lugano.