Alberto Jelmini

Scritto da Marco Cassiano. Inserito in Poeti e Scrittori

Alberto Jelmini

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Nato nel 1938 a Lurengo (Quinto) dopo gli studi magistrali e alcuni anni di insegnamento in scuole elementari e Maggiori del suo comune, si è laureato in lettere all’Università di Friborgo, sotto la guida di Padre Giovanni Pozzi e di Mme Gahli Kahil, con una tesi sul Trattato d’Architettura di Sebastiano Serlio. In seguito ha insegnato italiano (all’inizio anche francese) nei vari ordini di scuola del Canton Ticino, concludendo la sua attività nel 1999 come docente di didattica dell’italiano presso la scuola Magistrale cantonale postliceale di Locarno. In quell’ambito, nel 1997, ha pubblicato una grammatica per l’insegnamento della lingua italiana nella Scuola Elementare assai innovativa, oltre a vari testi di carattere pedagogico-didattico.

Ora, da pensionato, abita a Losone, e divide il suo tempo fra interessi letterari ed artistici, i quali trovano uno sbocco nei corsi tenuti a casa sua, dove volentieri vengono abbinate letteratura e storia dell’Arte. Fra gli ultimi, un corso su Arte e letteratura (femminile) del ‘500, sul Barocco (storico e “contemporaneo”), un corso Dal Bauhaus al Monte Verità e l’ultimo su Arte in Ticino.

Fin da giocane ha scritto poesie in italiano, ma il dialetto (quello di Quinto, sua lingua madre), pur avendolo sempre parlato, l’ha scoperto come forma di scrittura solo nel 1999 favorito dall’esito del concorso “Gh’è scià l domila”, organizzato dalla Rete 2 della RSI e dal quotidiano “Il Corriere del Ticino”, dove aveva ottenuto il terzo premio. Seguiva, l’anno dopo, a Como, il primo premio al concorso Quel cuzzin di un Volta, con la poesia U nastru cu gira. In seguito, nelle sue pubblicazioni poetiche accomunerà volentieri testi in lingua e testi in dialetto.

Breve bibliografia

1986: Il Trattato d’architettura di Sebastiano Serlio (Locarno, Tipografia Stazione), con    particolare riferimento alla terminologia  e alla lingua (influsso bembesco);

1997: La Grammatica (per il secondo ciclo della scuola elementare, 3 volumi, Bellinzona, arti grafiche Salvioni);

2008: Poesie (Locarno, Armando Dadò) Contiene la poesia Tarnabucolo, la quale aveva  vinto il Premio Legnano (sezione dialetti) nel 2000 e la poesia Accumulazione, vincitrice dello stesso Premio (Sezione Lingua Italiana) nel 2005;

Il volumetto è risultato finalista, nel 2009, al concorso di poesia “Mario Luzi” di Roma.

      2011: Tracce, corrispondenza poetica con la scrittrice Claudine Giovannoni (Balerna, ed    Ulivo);

      2012: Poesie sulla tavolozza (Locarno, Armando Dadò), con illustrazioni di Gianni Poretti;

      2015: Affetti su carta (Balerna, ed. Ulivo)

      2016: Essenza di donna (Lugano, Alla chiara fonte)

essenza di donna

Angeli frontalieri

All’improvviso, nel dormiveglia,

qualcuno mi sfiora il braccio;

lentamente sollevo le palpebre:

una graziosa infermiera

in ginocchio accanto al letto

in silenzio mi sfila la flebo;

le chiome nere raccolte sulla nuca

fan da corona a un ovale perfetto

nel chiarore di luce soffusa 

dalla lampada notturna.

Di certo sto sognando

l’angelo sceso nella notte

a guarire il mio male,

quando sulla sua bocca,

accorgendosi d’essere osservata,

fiorisce un sorriso.

Di sicuro anch’io le ho sorriso,

ma subito ho socchiuso gli occhi

per fissare nel cuore

il ricordo di una visione

che allontana ogni affanno…

e nel sonno reso più dolce

l’ho sentita all’improvviso ripartire

nella sua piccola auto:

seguita mentre sicura 

abborda le strette curve

della strada verso il confine,

gli occhi al bimbo

in braccio alla nonna,

il pensiero al futuro 

col lavoro insicuro:

insipienza di chi non comprende

che benessere e… sogni

non conoscono frontiere.